Aosta, 4 gennaio 2025 – Lei era una Haflinger di 20 anni, parte della famiglia Bich che abita a Cheneil, frazione molto isolata della Valtournanche.
Si chiamava Suamy e faceva la cavalla da compagnia: qualche passeggiata, molte coccole, tanta libertà sui prati dalla primavera all’autunno e poi d’inverno i caldi box vicini a casa, in quel posto che sembra un pezzo di Paradiso.
Ma nella notte di Capodanno qualcuno, tanto per fare qualcosa di diverso, è salito fin lassù con petardi e fuochi d’artificio.
Ha raccontato Michel Bich: “Cheneil è un posto isolato, siamo solo 6 o 7 residenti, le altre sono tutte seconde case. Non ci aspettavamo che qualcuno salisse qui nella notte di Capodanno solo per lanciare dei botti, perciò ai miei cavalli non ho proprio pensato, altrimenti sarei andato a controllare”.
Tanto inattesi quegli scoppi inspiegabili, in un posto così tranquillo che i cavalli dei Bich si sono spavantati moltissimo.
Quando Michel la mattina del 1° gennaio è andato ad aprire i box per farli uscire in paddock ha trovato Suamy a terra, paralizzata.
“Il maschio è più grande e posso vedere spuntare il muso dal box, Suamy, invece, è più piccola e non riesce a mettere la testa fuori dalla porta. Ho sentito che raspava, ho aperto la porta e l’ho trovata per terra. Non riusciva ad alzarsi, muoveva le zampe anteriori mentre quelle posteriori erano completamente bloccate”.
“Quando il veterinario è arrivato, dopo alcune ore, ma non ha potuto far altro che constatare la rottura della spina dorsale di Suamy“, da Aosta Sera.
Inevitabile la soppressione della povera Suamy.
Bich farà denuncia alle forze dell’ordine: l’ascensore pubblico utilizzabile per raggiungere la frazione è dotato di telecamere, si spera di capire chi è salito a esplodere i botti che hanno probabilmente causato la morte di Suamy.
Anche a Buttigliera Alta un cavallo lo scorso anno è stato soppresso dopo essersi rotto una gamba a causa dei botti di Capodanno: si chiamava Tornado, era di otrigine irlandese e da 22 anni viveva con la famiglia di Carolina Verardo.
Carolina lo scorso anno aveva parlato del suo dolore per sensibilizzare le persone, pensando che la sua terribile esperienza potesse essere utile a far ragionare chi ancora non può fare a meno dei botti di Capodanno.
Dei maledetti botti di Capodanno.
Ma non è servito, purtroppo, o Suamy sarebbe ancora lì, in quel pezzo di Paradiso.
Carole Bich sulle sue pagine social ha scritto: “Nella notte di Capodanno a Cheneil 6 persone hanno deciso di dare il benvenuto al nuovo anno scoppiando botti nelle vicinanze del borgo e dei box dei nostri cavalli. Una delle nostre cavalle, Suamy, è caduta spezzandosi la schiena. Oggi non abbiamo potuto fare altro che sopprimerla per evitarle ulteriori sofferenze. Una domanda: era davvero necessario?”.